Dati al sicuro: il Backup

Conoscere i pericoli in rete e comportarsi di conseguenza

Lavorando con i computer è sempre conveniente prendere delle precauzioni per preservare il nostro lavoro. Proprio per questo dobbiamo avere un occhio di riguardo per la sicurezza dei nostri dati ed eseguire con una certa frequenza un backup, cioè una copia dei file più importanti su supporti rimovibili (CD-ROM, chiavi USB, hard-disk esterni) o su altri computer.

Le copie di riserva

Purtroppo spesso accade che il computer che utilizziamo per il nostro lavoro, e in particolare l’hard-disk, venga danneggiato da elementi esterni o, semplicemente, si rompa; non possiamo però permetterci che, in tale evenienza, tutti i nostri dati, riferimenti e documenti vadano persi. Non dobbiamo poi escludere la possibilità di un errore, nostro o di altri utenti del PC, che comporti la cancellazione di informazioni importanti; dobbiamo prevedere queste possibilità e preoccuparci di avere sempre delle copie di riserva di tutti i dati o almeno di quelli che riteniamo indispensabili, in modo da poter ovviare a queste situazioni. La scelta delle modalità di backup dei dati dipende da diversi fattori: le dimensioni dei dati che vogliamo salvare, la frequenza di salvataggio che riteniamo più opportuna e l’eventuale possibilità di riportare i dati, attraverso la rete, su altri computer.

Procedure di salvataggio


43_359La procedura più banale consiste nel salvataggio dei dati su supporti rimovibili; la scelta di tali supporti dipende dallo spazio richiesto dai dati stessi. Scartando i floppy, per via delle ridotte dimensioni di memoria disponibile, possiamo scegliere fra CD-ROM (fino a 700 MB disponibili), chiavi USB (che ormai hanno dimensioni dell’ordine dei GB) e, a salire, DVD o hard-disk esterni. Se scegliamo una di queste soluzioni, facciamo anche in modo di tenere le copie di riserva in locali diversi da quelli in cui è posto il nostro PC; aver previsto problemi hardware non ci servirà a nulla nel caso in cui tutti i dati vengano distrutti per il verificarsi di eventi particolarmente gravi, come ad esempio, un incendio. Se abbiamo a disposizione una rete, invece, possiamo anche scegliere di effettuare il backup copiando i dati su un sistema remoto da utilizzare come archivio; ovviamente questa soluzione non ci mette al riparo dagli eventi catastrofici se i due computer si trovano negli stessi locali.
 

 

Un archivio su Internet

Sempre sfruttando l’idea di trasferire i dati su un archivio in rete, possiamo anche utilizzare spazi appositi messi a disposizione su Internet da ditte specializzate; questa scelta ci permette di archiviare i dati in un luogo “sicuro” e di poterli raggiungere da qualsiasi postazione collegata in rete. Solitamente queste ditte mettono a disposizione anche il software per eseguire sia il download che il backup; il primo “difetto” di questo tipo di soluzione è il fatto che il servizio è, ovviamente, a pagamento. Dobbiamo considerare poi che, nel caso la connessione a Internet non dovesse funzionare, non potremmo raggiungere i nostri dati; un problema ulteriore concerne la riservatezza delle informazioni, che potrebbe essere compromessa da eventuali attacchi da parte di pirati informatici al sito della ditta fornitrice del servizio.
 

Software per il backup

La frequenza di esecuzione del backup è soggettiva; possiamo decidere di effettuare un backup periodico (mensile, settimanale o giornaliero) o in situazioni particolari (installazione di un nuovo software o sostituzione di parti hardware). Nel caso in cui i dati siano di dimensioni elevate, eseguire il backup periodico con la tecnica del “copia e incolla” può essere particolarmente noioso; possiamo allora sfruttare uno dei tanti software scaricabili da Internet, semplici da utilizzare e con diverse opzioni per il salvataggio dei dati. Tra i vari strumenti che questi programmi forniscono, il “pianificatore” del backup è sicuramente il più utile, perché permette di programmare il salvataggio delle informazioni con cadenza prestabilita. Anche la destinazione delle copie dei dati è selezionabile, sia che si tratti di supporti rimovibili, sia che si scelga uno spazio in rete. Un’altra opzione messa spesso a disposizione da queste applicazioni è la possibilità di scegliere il tipo di backup che deve essere effettuato:

  • completo: viene eseguito il salvataggio di tutti i dati selezionati;
  • incrementale: dopo il primo backup completo, viene effettuato il salvataggio dei soli dati nuovi o modificati rispetto all’ ultimo backup eseguito; per poter utilizzare i dati è necessario avere a disposizione tutti i backup (completo e incrementali) effettuati fino a quel momento;
  • differenziale: il backup riguarda tutti i dati modificati a partire dal primo backup completo; per ripristinare i dati dovremo utilizzare solo il primo backup completo e l’ultimo differenziale.

Alcuni software prevedono anche la sincronizzazione tra diversi sistemi (per esempio PC fisso e portatile) che permette, se si lavora sugli stessi file da postazioni diverse, di selezionare i documenti più recenti evitando così di perdere gli aggiornamenti. Per ridurre lo spazio occupato dalle copie di backup, questi software permettono anche di eseguire la compressione dei dati (per esempio in formato zip).

Vi proponiamo a tal proposito un software Cobian Backup (per il download segui questo link) che abbiamo testato e provato con successo su vari PC con differenti sistemi operativi.


Nota: Esistono anche dei programmi per eseguire il backup di dati particolari; così, ad esempio, è disponibile un software che permette di creare una copia di backup di tutti i driver in uso sul sistema e da utilizzare, quindi, prima di formattare il PC o prima di installare la nuova versione del driver.

Quanto sopravvivono i supporti

Floppy disk

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I primi supporti di archiviazione rimovibile che hanno rappresentato l'idea stessa del computer per oltre un decennio sono ormai scomparsi e sono un ottimo esempio di una tecnologia leader del mercato che, in poco tempo, sparisce inesorabilmente per colpa dell'incedere tecnologico di altri supporti. Un vecchio floppy oggi comunque non sarebbe più perfettamente leggibile, l'integrità dei dati è infatti garantita solo per 5 anni. È certamente possibile trovare vecchi supporti ancora funzionanti, ma per non correre rischi (regola che vale per tutti i supporti) è meglio non sperare in una vita utile superiore.

 

 

Cd, Dvd e Blu-ray

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I supporti ottici come Cd e Dvd, utilizzati spessissimo come utili strumenti di backup dei dati e archiviazione di fotografie hanno una vita utile che dipende strettamente dal produttore del disco. Le tecnologie di produzione, gli strumenti usati e la qualità delle materie prime adoperate nella fabbricazione di Cd e Dvd sono di fondamentale importanza per la speranza di vita dei supporti, così come la masterizzazione del prodotto da parte dell'utente e, ovviamente, dalla conservazione dei dischi.
I risultati migliori si ottengono in genere masterizzando con un'unità ottica di ottima qualità a una velocità di scrittura intermedia, né troppo elevata né troppo ridotta; solitamente tra 4X e 16X si hanno i risultati migliori. La conservazione, se effettuata al buio e all'interno di una custodia che ne impedisce i graffi sulla superficie, può arrivare anche a 15 anni. Prodotti di qualità inferiore possono però diventare illeggibili già dopo cinque anni, motivo per cui è utile verificare periodicamente il loro stato di salute tramite strumenti di analisi apposite, oppure riversare il loro contenuto su archivi più affidabili.

 

 

Memorie Flash

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Utilizzare memoria di tipo flash per il backup dei dati non deve essere una scelta esclusiva. La costruzione della maggior parte dei prodotti non prevede possibilità di recupero dati in caso di guasto, e la capacità ridotta a parità di prezzo non li rende supporti economicamente giustificabili. La durata delle celle, intesa come cicli di lettura e scrittura consecutivi è generalmente molto elevata, ma sui prodotti più economici come le comuni chiavette Usb, per via di minori controlli sul numero di scritture consecutive è possibile stimare una durata utile del supporto in circa 5 anni, trascorsi i quali è meglio fare affidamento su un nuovo supporto.

 

 

Hard disk

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I dischi rigidi, pur utilizzando una tecnologia di base vecchia di decenni, hanno ancora indiscutibilmente il miglior rapporto tra prezzo e capacità, con una durata nel tempo piuttosto buona. Una volta riempiti di dati (peraltro modificabili senza problemi) e conservati adeguatamente i dischi prodotti oggi possono durare anche 10 o più anni. In questo caso non è necessario prestare attenzione al processo di scrittura come per i dischi ottici, dato che è il disco stesso a occuparsene, ma è bene seguire qualche indicazione per la sua conservazione. A differenza degli altri supporti un disco rigido a piatti magnetici teme soprattutto umidità, scariche elettriche e sollecitazioni meccaniche, che possono graffiare la superficie interna dei piattelli e renderli illeggibili.

 

Nastri magnetici

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I nastri magnetici (Data Tape), utilizzati molto comunemente negli ambiti aziendali per effettuare backup continuativi, sono tra i supporti più sicuri e duraturi presenti oggi sul mercato. A differenza degli altri questi sono studiati appositamente per l'archiviazione e non per altri scopi, utilizzando una serie di accorgimenti atti ad aumentarne la durata e ridurne il deterioramento naturale. La capacità ridotta e la necessità di apparati costosi li rendono poco utili per l'utente domestico, ma questi dispositivi sono tra quelli preferiti in ambito aziendale grazie anche a una durata stimata dei dati di quasi 50 anni.

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